I chirotteri sono mammiferi dal grande fascino, per la loro capacità di volare e di orientamento nel buio più assoluto. Si sono evoluti in più di 50 milioni di anni diffondendosi in quasi tutto il mondo, non sono presenti solo alle latitudini polari e in alcune isole. Essi rappresentano il secondo ordine di mammiferi per numero di specie, dopo i roditori, con 1462 specie viventi (Simmons e Cirranello 2023).
Hanno un’elevata diversità ecologica vivendo nei più disparati ambienti, dove svolgono importanti servizi ecosistemici. Le specie insettivore, come quelle che vivono in Italia, sono i primi consumatori di insetti notturni e una femmina in fase di lattazione, in una notte, può consumare una quantità di insetti pari al suo peso corporeo. Si cibano di insetti dannosi all’uomo, all’agricoltura e agli allevamenti di bestiame, pertanto risultano molto utili per il controllo dei patogeni. Negli ambienti agroforestali, possono contribuire a ridurre l’uso dei pesticidi chimici, portando a maggiori vantaggi economici per le attività agricole.
Molte specie di chirotteri sono minacciate a causa di diversi fattori di stress ambientale indotti dalle attività antropiche, come l’intensificazione agricola, il disturbo nei rifugi e la perdita di habitat, la deforestazione, l’espansione dei parchi eolici e l’incremento dell’urbanizzazione. Pertanto, sono tutelati da diverse normative nazionali, convenzioni internazionali e direttive d’interesse comunitario.  Il 27 maggio del 2005 è stato ratificato dall’Italia, con la legge n. 104, l’Accordo sulla conservazione delle popolazioni di pipistrelli europei (UNEP/EUROBATS) o Bat Agreement, che rappresenta un punto di riferimento per la tutela dei chirotteri in Europa e per iniziative internazionali di ricerca e monitoraggio.   
Dall’elevato numero di specie presenti nel nostro territorio, risulta evidente come lo stesso riveste un ruolo fondamentale in ambito conservazionistico a livello europeo.
Pertanto, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica promuove attività di monitoraggio, tutela e conservazione dei chirotteri in Italia. Infatti, in collaborazione con il GIRC (Gruppo Italiano Ricerca Chirotteri) ha pubblicato alcune Linee Guida per la conservazione e il monitoraggio.
Inoltre, ormai da diversi anni sono obbligatori monitoraggi specifici della chirotterofauna per gli studi d’impatto ambientale, finalizzati alla realizzazione di progetti eolici su scala industriale.    
Lo studio Serotinus, svolge attività di campionamento e redige piani di monitoraggio a lungo termine finalizzati allo studio degli impatti ambientali e alla conservazione di specie rare e minacciate.